Roma 2018, 23 ottobre: Mere Pyaare Prime Minister, Jan Palach, La negrada
Nella Selezione Ufficiale My Dear Prime Minister di Rakeysh Omprakash Mehra, Jan Palach di Robert Sedlácek e La Negrada di Jorge Pérez Solano; musica con due eventi speciali: Il flauto magico di Piazza Vittorio e Noi siamo Afterhours; Incontro Ravvicinato con Thierry Frémaux, Delegato Generale del Festival di Cannes.
di Redazione / 22.10.2018
Martedì 23 ottobre la Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma presenta tre produzioni provenienti da altrettanti continenti.
Dall'Asia, Mere Pyaare Prime Minister (My Dear Prime Minister) del regista indiano Rakeysh Omprakash Mehra, con il protagonista della storia Kannu che è un bambino di otto anni che vive con la madre single, Sargam, a Gandhi Nagar, una baraccopoli di Mumbai chiamata così in onore del Mahatma Gandhi. A Gandhi Nagar c'è la televisione satellitare, ci sono frigoriferi, c'è internet e ci sono smartphone in ogni casa, ma mancano i servizi igienici. Così le donne sono costrette a uscire di notte e a vagare nell'oscurità per evacuare. Una notte, uscita per soddisfare i suoi bisogni naturali, Sargam viene violentata. Kannu si lascia allora assorbire dal pensiero fisso della costruzione di un gabinetto per tenere sua madre al sicuro, ed è disposto a fare qualsiasi cosa per realizzare il suo proposito.
Jan Palach di Robert Sedlácek, una coproduzione ceca e slovacca che racconta gli ultimi mesi della vita dello studente che nel 1969 si diede fuoco per protestare contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia. Un giovane che scelse il sacrificio estremo nella speranza di risvegliare la coscienza del suo popolo. Attraverso il rapporto con la fidanzata, la vita nella casa dello studente, la convivenza con la madre, il viaggio come lavoratore stagionale in Francia e in Kazakistan, seguiamo il percorso che lo portò – da figlio devoto, amico affettuoso, studente di filosofia sensibile e riflessivo – a diventare "la prima torcia umana", come si definì in un suo scritto.
La negrada di Jorge Pérez Solano, il primo film di finzione messicano sulla comunità di origine africana. Tra la popolazione nera della Costa Chica di Oaxaca è socialmente accettato il "queridato", ossia il fatto che un uomo viva con più di una donna. Juana e Magdalena condividono l'amore di Neri, anche se entrambe si rendono conto che questa situazione le fa soffrire. La morte di Juana donerà a Magdalena la chiarezza necessaria a imprimere una nuova direzione alla propria vita e a riprenderne il controllo senza Neri.
Due "Eventi Speciali" fra cinema e musica. Il primo, Il flauto magico di Piazza Vittorio di Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu, un film musicale in otto lingue dove i musicisti della multietnica Orchestra di Piazza Vittorio rivisitano e re-interpretano l'opera di Mozart, arricchendola e adattandola ad un setting moderno, ognuno secondo le proprie tradizioni e culture musicali. Tutto avviene nei giardini di Piazza Vittorio, che si animano per magia durante la notte. Contrariamente a quanto accade nell'Opera di Mozart, i personaggi femminili possono cambiare il corso degli eventi e assumere un ruolo decisivo. Il secondo, Noi siamo Afterhours, docufilm in cui il regista Giorgio Testi, prendendo spunto dal concerto sold out al Forum di Assago del 10 aprile scorso, racconta i trent'anni di storia della band guidata da Manuel Agnelli, dagli esordi in inglese alle tournée internazionali, dai cambi di formazione fino alla line up attuale. Le immagini del concerto si alternano a quelle del passato in un racconto affidato all'io narrante di Manuel Agnelli che conduce lo spettatore in un viaggio intimo attraverso la musica di una band entrata nella storia del rock italiano. Alla proiezione per il pubblico sarà presente la band che, a seguire, sarà protagonista di un breve showcase elettroacustico.
Thierry Frémaux, dal 1997 Direttore Generale dell'Istituto Lumière di Lione, dal 2001 ai vertici del Festival di Cannes prima come Direttore Artistico e poi come Delegato Generale, sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato. In qualità di organizzatore di una delle più prestigiose rassegne cinematografiche, Frémaux ha saputo coniugare le due anime del cinema, quella commerciale e quella artistica. Una vita passata a visionare più di mille film all'anno, a cercare e selezionare opere in giro per il mondo, a convincere attori, registi e artisti a far parte delle giurie. Di questa vita ha raccontato nell'autobiografia "Sélection officielle", pubblicata nel 2017 in Francia dall'editore Grasset: seicento pagine di ricordi e aneddoti su imprevisti, conversazioni e soluzioni diplomatiche per le situazioni più complicate. Di recente, Frémaux ha fatto parlare di sé per le scelte rigorose e, in alcuni casi controcorrente, attuate in occasione dell'ultima edizione della kermesse. L'incontro tra Frémaux e il pubblico della Festa del Cinema sarà l'occasione per discutere l'attuale significato dei festival cinematografici e la loro possibile evoluzione.
La Fondazione Cinema per Roma, ente attuatore di Rome City of Film su delega di Roma Capitale, organizza al MAXXI alle ore 9.30 i "Cinedays", la Conferenza Internazionale delle Città Creative. Il focus di quest'anno è lo storytelling urbano, per indagare come l'identità culturale delle città creative produce senso attraverso una narrazione, volta a diffondere e realizzare i valori sfidanti della Rete UNESCO. Proprio La Città ideale è il tema del ccontest internazionale di cortometraggi lanciato a settembre da Rome City of Film in occasione del prossimo Annual Meeting UNESCO, che si terrà per la prima volta in Italia, a Fabriano – City of Crafts & Folk Art UCCN, dal 10 al 16 giugno 2019. Nella giornata di domani interverranno Laura Delli Colli, Antonio Monda, Luca Bergamo, Lucio Argano, Alessandro Gaido, Filippo Del Corno, Vittorio Salmoni, Niedja de Andrade, Jordi Hernández Prat, Luciano Sovena, Enrico Bufalini, Mario Musumeci, Giorgio Gosetti, Paola Malanga, Carlo Infante, Lorenzo Romito, Gianluca Del Gobbo e Paolo Dalla Sega. Cinedays 2018 è stato organizzato grazie anche al sostegno di Istituto Luce Cinecittà, Centro Sperimentale di Cinematografia, Roma Lazio Film Commission, Rai Cinema, Casa del Cinema.
Spazio al film Donbass. Borderland del regista russo Renat Davletyarov. Il film affronta il tema del conflitto nell'Ucraina orientale, in corso da quattro anni, una guerra civile che ha già causato più di diecimila morti tra civili e combattenti. "La tragedia di questa guerra – dichiara il regista – consiste nel fatto che le persone che si uccidono a vicenda parlano la stessa lingua e indossano le stesse uniformi". Il film è ambientato nell'agosto del 2014 nei sobborghi di Donetsk. Andrey Sokolov, un giovane soldato ucraino, autista in missione nella zona di conflitto del Donbass, per ripararsi dalle granate si ritrova nel seminterrato di un condominio dove entra in contatto con persone di diversa estrazione sociale, ognuno con la propria storia e la propria visione del mondo. Ma tutti condividono lo stesso sogno: che la guerra finisca il prima possibile.
Il 3 luglio 2017, dopo venti anni di conduzione privata, i teatri di posa di Cinecittà e i laboratori di postproduzione sono tornati sotto il controllo pubblico. La Festa del Cinema di Roma ha deciso quest'anno di festeggiare il primo compleanno dell'Istituto Luce Cinecittà pubblica con la proiezione di alcuni fra i titoli più prestigiosi nati fra le sue mura. Il primo film che verrà presentato sarà C'era una volta in America, il capolavoro di Sergio Leone, in sala Cinema Hall alle ore 15. Per la proiezione si ringrazia la Direzione Generale Cinema del MiBAC, la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e la famiglia Leone.
Due gli eventi in programma alla Casa del Cinema: nell'ambito dei "Film della nostra vita": In a Lonely Place di Nicholas Ray e What's New Pussycat con la regia di Clive Donner e l'interpretazione principale di Peter Sellers. L'attore, a cui è dedicata una delle due retrospettive della tredicesima edizione della Festa del Cinema, è protagonista anche del film di Stanley Kubrick Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba. La seconda retrospettiva, dedicata a Maurice Pialat, verrà proposta con la proiezione di Police, di cui è regista. Al MAXXI anche Le Vietnam Sera Libre, un documentario in cui Cecilia Mangini, insieme all'aiuto di Paolo Pisanelli, racconta la sua personale esperienza nel Vietnam del Nord in guerra con gli Stati Uniti per effettuare i sopralluoghi per un documentario. A seguire, sarà proiettato uno dei tre film personalmente scelti da Martin Scorsese per il cui restauro è stata impegnata la Film Foundation da lui promossa: Detour di Edgar G. Ulmer (1945) nella versione curata da Academy Film Archive e The Film Foundation, cofinanziato da the George Lucas Family Foundation.
Fra gli Altri eventi della Festa, prosegue la programmazione presso il Cinema Trevi che, dopo la rassegna dedicata ad Antonella Lualdi, dedicherà una serie di proiezioni al dialoghista e paroliere italiano Roberto De Leonardis che sarà omaggiato con la proiezione de La meravigliosa, stupenda storia di Carlotta e del porcellino Wilbur e Luci della ribalta.
Tra le repliche di alcuni film del programma ufficiale: They Shall Not Grow Old di Peter Jackson, The Hate U Give di George Tillman Jr., Boy Erased di Joel Edgerton, Noi siamo Afterhours di Giorgio Testi, Bayoneta di Kyzza Terrazas, An Impossibly Small Object di David Verbeek, Bayoneta, An Impossibly Small Object, Powrót (Back Home) di Magdalena Łazarkiewicz, Daughters of the Sexual Revolution: the Untold Story of the Dallas Cowboy Cheerleaders di Dana Adam Shapiro.