Iris: Costa-Gavras e Fulci per due opere di culto


Due uomini e registi agli antipodi: l’impegnato Costantine Costa-Gavras, e il disimpegnato Lucio Fulci sono al centro delle proposte culto di Iris, per la prima e la seconda serata di lunedì 9 aprile 2012. In apertura è di scena Verso l’Eden (2009), ultimo film prima del premio Oscar greco, naturalizzato francese. Con Riccardo Scamarcio, presentato […]

Due uomini e registi agli antipodi: l’impegnato Costantine Costa-Gavras, e il disimpegnato Lucio Fulci sono al centro delle proposte culto di Iris, per la prima e la seconda serata di lunedì 9 aprile 2012.

In apertura è di scena Verso l’Eden (2009), ultimo film prima del premio Oscar greco, naturalizzato francese. Con Riccardo Scamarcio, presentato alla 59ª edizione del Festival di Berlino, è incentrato sul tema dei clandestini che, per mare, cercano una nuova vita in paesi stranieri.

Elias (Scamarcio) è uno di questi uomini: buttatosi a mare per sfuggire alle motovedette della guardia costiera, approderà sulla spiaggia dell’Eden, un villaggio turistico greco per danarosi clienti. Il naufrago, scambiato per un inserviente, inizierà a soddisfare le particolari esigenze di una ricca vacanziera tedesca, anche se l’Eden è solo un approdo momentaneo. Nei progetti di Elias il suo viaggio verso la libertà si conclude solo a Parigi…

A seguire, per la retro “Fulci vive!” – introdotta e commentato da Tatti Sanguineti – è la volta del cult assoluto Non si sevizia un paperino (1972), thriller corale considerato il capolavoro della produzione fulciana.

Atipicamente, per l’epoca, ambientato in un paesino del Sud d’Italia, la pellicola si ispira alla serie di delitti che coinvolsero realmente dei bambini, nel 1971, a Bitonto.

Un cast eccezionale (Barbara Bouchet, Tomás Milián, Marc Porel e Florinda Bolkan) per il film preferito dal regista, in cui questi offre l’espressione più convincente delle tematiche a lui care: dalla sessualità alla repressione religiosa, dalla morbosità al peccato, fino alla violenza spietata e lucida contro chi è diverso.

Memorabile la sequenza del linciaggio della fattucchiera sulle note di Quei giorni insieme a te, di Ornella Vanoni, e la scabrosa scena in cui la Bouchet accoglie in casa, completamente nuda, un ragazzino.
Quest’ultima sequenza costò una nuova denuncia a Fulci, che si difese in tribunale affermando che per il controcampo impiegò l’attore nano Domenico Semeraro, in seguito ucciso in un tragico fatto di cronaca nera nel 1990.

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